Waiting for Christmas
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In clan gira aria di festa, sarà che non possiamo fare le feste tradizionali, sarà che lo shopping natalizio quest’anno non tira, ma mai come quest’anno si fanno eventi natalizi. In Italy wolves per non sovrapporsi a nessuno abbiamo giocato di anticipo e ci siamo già scambiati gli auguri nel modo che usa in clan: una storia e una war. Abbiamo gli invitato alcuni amici: feste intime senza clamore.
Carissimi che ci avete fatto l’onore di partecipare alla nostra war in attesa del Natale. Intanto grazie. Per chi non lo sa noi amiamo scrivere storie, quella di stasera sarà una storia di natale e di Clash. Spero ci divertiamo a leggerla e a giocarci come ci siamo divertite a costruirla. Buon game.
PARTE 1 (e primi attacchi)
Natale è alle porte del villaggio……le truppe per una volta sono affaccendate per gli addobbi e non a preparare una war….nell’aria si respira magia: è festa e quest’anno tutti rimarranno nel villaggio…niente viaggi fuori, niente visite ai parenti…
Lucine colorate si affacciano dai bordi delle Torri, gli stregoni e gli archetti fanno a gara a chi fa l’illuminazione più bella, gli altri si dedicano al municipio e agli accampamenti.
Le donne del villaggio ne approfittano per scambiarsi ricette di dolci profumati di cannella, si valuta se fare la lasagna o provare qualcosa di etnico… versioni nuove di ricette antiche, sapori che sanno di famiglia….
Gli uomini si dilettano con costruzioni bizzarre e luminose, generazioni a confronto e anziani pronti a elargire consigli impregnati di……”ai tempi miei….. Io, alla vostra età…….”
Scene comuni nelle due fazioni dei villaggio e la solita sfida a chi fa l’addobbo più bello, se i cittadini o i borgatari, ma entrambi accomunati dalla voglia di festa e di war…..
La war come di tradizione è cittadini vs borgatari, si pescano attacchi e premi e poi via in una sfida all’ultima stella.
PARTE 2 (e secondi attacchi)
Visti i problemi, i sabotaggi e i guai che trovano nelle carte, le fazioni cominciano a guardarsi in cagnesco, chi sta sabotando il natale? Per placare gli animi i reali svestono le armi, imbracciano i mestoli e cucinano.
Dopo una bella mangiata di carne arrosto, mapi porta abbondante vino e caldarroste, e tutti si rilassano il fuoco scoppietta e parte la storia di tempi andati…
Stavolta è uno dei Goblin a prendere parola, si siede sul suo sacco e inizia….
la storia del goblin
“C’era una volta, quando il municipio era ancora un edificio rustico e gli accampamenti un cumulo di pietre, una manciata di amici che decisero di unirsi per giocare insieme e ristrutturare il municipio….
I lavori procedevano bene, gli attacchi erano sempre produttivi e sempre più gentesi univa Clan…. Fu così che i nonni dei nostri nonni si conobbero e fu così che noi, ora, siamo qui a raccontarci….”
“impossibile!” dice la curatrice…. “Noi abitiamo in centro, nel grande municipio e stiamo a stretto contatto coi reali, non possiamo discendere da comuni borgatari!”
“Ma i reali sono arrivati dopo, moscerino” tuona il bocciatore “lo sanno tutti che il re è stato eletto dal municipio VII”
“Il re e la regina vengono dal popolo noi li abbiamo scelti a guidarci!” si infuria il barbaro….
Ognuno di loro si sente preso in causa, il racconto del Goblin è presto interrotto e il dopo cena rischia di scatenare di nuovo una ribellione e rovinare il Natale….
Il sorvegliante allora scatena un fulmine che troneggia su tutte quelle voci e sentenzia: “il Goblin non ha finito, continueremo a discutere un’altra volta, ora lasciatelo finire di raccontare!”
Tutte le truppe smettono di parlare, quella figura misteriosa li impaurisce…. Non cammina, non vola e ha sempre quel libro in mano….. A che cosa serve e cosa ci scrive? Ma pure questa è un’altra storia….
Il Goblin riprende parola, sorseggia un goccetto di vino e prosegue…“allora…continuando…in una di quelle sere, stanchi per la war e il lavoro al villaggio, stavano tornando agli accampamenti, quando improvvisamente vedono un fagotto posato vicino un cespuglio…
Chi mai aveva dimenticato qualcosa ai margini del villaggio? Eh se fosse un sacco pieno di monete? o un cesto pieno di dolci? O semplicemente una vecchia coperta abbandonata…ma il fagotto si muoveva, e faceva dei versi…un animale intrappolato? Sarà pericoloso? La curiosità amici, era tanta, ma la paura anche… così ci siamo avvicinati, abbiamo aperto il fagotto e… un piccolo esserino verde ci guardava spaventato….” Un Goblin giovane esclamò, “un fratello abbandonato!” Ma da chi? E perché? I Goblin erano parte del villaggio, ma non c’erano femmine tra loro…eppure da qualche parte erano arrivati…
“Ma presto scoprimmo che non era un piccolo Goblin, seppur verde come noi…” era un’altra creatura…lo prendemmo e crebbe in mezzo a noi, come uno di noi ma non era come noi… crescendo non dimostrava interesse alle war, ai bottini, alla gloria del villaggio…. Amava fare scherzi, a volte divertenti, a volte anche pericolosi… e un giorno, poco prima di Natale, scomparve… lasciò solo una lettera per ringraziarci e una promessa…
TORNERÒ MA NON MI VEDRETE…”
Nel villaggio tutti si guardano stupiti… vuoi vedere che... Ma no, dai non è possibile… Ma non sarà che…
La regina, mestolo in mano, zittisce tutti: “ragazzi se questo essere Grinch verde ci sabota, non ci faremo intimorire… su ognuno tenga gli occhi aperti e al via con i secondi attacchi”
Parte 3 (auguri, dolci e champagne)
Finiti gli attacchi e catturato il grinch che viene opportunamente imbriacato per diventare innocuo tutte le truppe festeggiano.
Si festeggia l’attacco impossibile.
Si festeggia le feste che arrivano.
Si ringrazia gli amici con cui siamo stati per questo racconto natalizio e più che altro si mangiano i dolci e si beve spumante.
Un bacione col gomito e …
Auguri a tutti
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Marta clash e Italy wolves clan